Non vi sono segni di frenata sulla curva del Ponte del Diavolo. Questo un primo elemento per chiarire forse la dinamica dell'incidente che ha causato la morte di un 23enne e di una 19enne entrambi cittadini russi. La strada scivolosa, la velocità, forse un malore o un colpo di sonno, sarà l'inchiesta a far luce sulle cause del dramma. A bordo del SUV di un amico (l'auto infatti è intestata ad una terza persona, residente in Ticino) i due si sono schiantati sulla ringhiera e sono finiti nel lago. A dare l'allarme, verso le 5 e un quarto, è stato un netturbino della città.
Un dramma consumatosi proprio nello stesso punto teatro di un incidente avvenuto a inizio anno. Allora fu uno sventurato ciclista partecipante al gran premio di Lugano a finire nel lago, fortunatamente con conseguenze più contenute. Dal 2008 ad oggi si sono registrati 11 incidenti della circolazione su quel tratto, ma mai così gravi. Una curva, quella del Ponte del Diavolo, che i residenti e i passanti incontrati stamattina non esitano a definire insidiosa.
Già in mattinata, dopo le operazioni di recupero, la polizia ha potuto verificare le generalità dei due deceduti. Il giovane era studente al Franklin College di Sorengo e in precedenza aveva frequentato l'American School. La ragazza invece era iscritta all'Università di San Gallo.
CSI/MABO
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