Solo pochi giorni fa il Ticino è stato premiato come “migliore destinazione al mondo per una vacanza wellness”. Un riconoscimento che garantisce visibilità internazionale, premiandone qualità, varietà e sostenibilità. Eppure, se il turismo in Svizzera lo scorso inverno ha fornito numeri da record (+18%), il Ticino ha subito un’inattesa diminuzione (-2,4%). Dati che solo in parte si giustificano con il boom di affluenze durante la pandemia.
Una tendenza preoccupante per gli operatori del settore, consapevoli che il turismo non solo genera quasi il 10% del PIL cantonale, ma fornisce anche circa 22mila posti di lavoro, l’equivalente del 12% dell’occupazione. Sebbene quello ticinese non potrà mai essere – per ovvie ragioni logistiche, e non solo – un turismo di massa, Michel Cavadini, di Ticino Turismo, sottolinea l’importanza di una crescita qualitativa e strategica, attraverso anche la promozione all’estero. Perché in diversi mercati, il Ticino rimane ancora sconosciuto nelle sue peculiarità, unicità ed eccellenze.