Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale comunicano che l'inchiesta aperta negli scorsi giorni, dopo una segnalazione del Consiglio di Stato, per possibili reati di natura elettorale (articoli 281 e 282 del CP) ha permesso di idenificare sei cittadini che avevano annunciato (via internet) di voler vendere le proprie schede elettorali comunicandone pure il prezzo.
Una settima persona, pure interpellata dalla magistratura ticinese si era limitata a dichiarare, contrariamente al vero, di avere a sua volta venduto delle schede. Tutti sono stati interrogati e rimangono indagati.
Grazie all'intervento degli inquirenti, si legge ancora nella nota di Ministero e PolTi, le persone coinvolte hanno esercitato il loro diritto di voto regolarmente evitando quindi ogni violazione delle legge elettorale o conseguenze ben peggiori. L'indagine è coordinata dal Procuratore Nicola Respini.
Red.MM/Swing
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