I resti della moto, la polizia, il disperato intervento dell’ambulanza. Sono ancora ben impresse nella memoria le immagini del dramma che poco più di tre anni fa, il 21 agosto 2014, si consumò all’aeroporto di Lodrino. La vicenda approderà presto in aula; il procuratore pubblico Nicola Respini, si è appreso oggi, martedì, ha infatti firmato il rinvio a giudizio alle correzionali del dipendente della Ruag che provocò la morte di un motociclista ventenne all'aeroporto di Lodrino.
Il 38enne comparirà alle Assise Correzionali, per rispondere dei reati di omicidio colposo ed esposizione a pericolo della vita altrui. Respini ha dunque lasciato cadere l’ipotesi più pesante, formulata in corso d’inchiesta. E cioè l’omicidio intenzionale, che avrebbe comportato il deferimento alle Criminali. Ha inoltre emesso un decreto d’abbandono per l’accusa di infrazione aggravata alle norme sulla circolazione stradale. Come detto, questo non significa però (sempre secondo il magistrato) che l’uomo non abbia responsabilità penali. Colpe che imputato, difeso dall’avvocato Brenno Canevascini, ha invece sempre respinto.
Erano circa le 16 quando l'impiegato della Ruag, la ditta che gestisce la struttura, vide entrare due centauri, da sud. Deciso a bloccarli sulla via del ritorno, prese un furgoncino e si posizionò in mezzo alla pista, convinto che entrambi lo avrebbero notato per tempo. Uno di loro riuscì a schivarlo, l’altro no. Il 20enne di Claro – ha stabilito il perito – si accorse del veicolo quando era ormai a una cinquantina di metri. La sua frenata non bastò a evitare l’impatto, e lo scontro (avvenuto a una velocità compresa tra gli 80 e i 90 chilometri orari) lo uccise sul colpo.
CSI/APe