Una crepa nel soffitto della galleria autostradale del San Gottardo: era quella che aveva causato la chiusura del tunnel per cinque giorni a settembre e che ha portato l’Ufficio federale delle strade (USTRA) a correre ai ripari e a eseguire preventivamente dei lavori di consolidamento in altri due punti strategici. Punti che potrebbero venir messi alla prova dall’avanzamento del cantiere del secondo tubo.
Proprio a questo sono servite le chiusure notturne nel mese di aprile, come spiega il portavoce dell’USTRA Eugenio Sapia ai microfoni della RSI: “Si è voluto agire in modo preventivo, in modo che situazioni di questo tipo non si riproducessero più. In sostanza è stato eseguito un intervento di taglio longitudinale sulla soletta intermedia e sono stati posati degli ancoraggi per mettere in sicurezza questa soletta nei due punti di disturbo geologico che verranno scavati a partire da quest’anno”. Uno si trova a circa cinque chilometri e mezzo dal portale sud e l’altro a circa cinque da quello nord. I costi di questi interventi ammontano a un milione di franchi.
Non provata la correlazione tra il danno di settembre e gli scavi del secondo tunnel
Anche se questi lavori preventivi sono dettati dal cantiere del secondo tubo, non è stata ancora provata una correlazione diretta tra il danno dello scorso settembre e gli scavi. “Le indagini sulle cause all’origine dell’evento, che sono ancora in corso, avevano escluso un evento tettonico, come ad esempio un terremoto e un nesso diretto con i brillamenti, poiché fra l’ultima esplosione e il verificarsi del danno erano trascorse oltre 50 ore”, sottolinea Sapia.
RG delle 7.00 del 17.04.2024 - Il servizio di Maria Jannuzzi
RSI Ticino e Grigioni 17.04.2024, 07:00