Davanti a 300 delegati del PLR riuniti a Zurigo-Oerlikon, il presidente liberale radicale Philip Müller ha auspicato l'avvento di una "nuova cultura politica" in Svizzera.
"Occorre proseguire con le riforme", ha detto, perché "la Confederazione dev'essere migliore e più rapida dei suoi concorrenti".
"Non riccio ma volpe"
Müller ha poi invitato ad una maggiore fermezza verso l'estero. I tempi si stanno facendo duri, "il diritto del più forte sta sostituendo a volte il diritto contrattuale", fra gli Stati non contano ormai più i sentimenti di amicizia ma gli interessi, ha deplorato.
Chiudersi a riccio - ha aggiunto - non serve a nulla, "perché il riccio viene calpestato", un piccolo paese come la Svizzera deve "essere agile e furbo come una volpe". Müller ha poi ribadito che con l'UE la via bilaterale deve continuare, perché è l'unica che il popolo condivide.
No allo scambio automatico
Il presidente del PLR ha inoltre criticato i partiti e i banchieri che, in ambito fiscale, vorrebbero lo scambio automatico d'informazioni con l'estero, perché si tratta di una violazione della sfera privata.
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