Il Consiglio federale non ne vuole sapere di una tassa di entrata per i frontalieri, al fine di coprire in parte gli inconvenienti generati dal traffico sull'ambiente e le infrastrutture e promuovere il lavoro dei residenti in Ticino, e non è nemmeno disposto ad approfondire questo tema. È quanto si evince da una risposta a un postulato del consigliere nazionale Lorenzo Quadri, ritornato alla carica dopo il "no" del Nazionale a una sua analoga mozione.
Un simile balzello sarebbe discriminatorio alla luce delle disposizioni contenute nell'accordo sulla libera circolazione con l'Unione Europea. Nel motivare la sua proposta, Quadri si era fatto forte del parere del direttore del seminario per la scienza delle finanze dell'Università di Friburgo, Reiner Eichenberger. A suo avviso "c'è motivo di ritenere che la tassa non sia destituita di fondamento scientifico e che meriti di venire approfondita", ma il Consiglio federale la pensa diversamente.
pon/ATS