L’annata 2023 sarà l’ultima per TicinoVino. Il prossimo gennaio la rivista enogastronomica trimestrale cesserà le pubblicazioni. A comunicarlo è una lettera del 19 ottobre destinata ai collaboratori della testata fondata dall’editore Giò Rezzonico a cavallo del Duemila. Dopo 23 anni, ormai da tempo assorbita dal Gruppo del Corriere del Ticino, la pubblicazione bilingue italiano-tedesco chiuderà i battenti. Le ragioni le spiega lo stesso Mattia Bertoldi, direttore di TicinoVino negli ultimi cinque anni, che nello scritto ricorda come il settore dei media stia “attraversando una profonda crisi strutturale ed economica, che ha portato ad una decisa erosione dei ricavi pubblicitari e alla conseguente mancanza di sostenibilità finanziaria della testata”. Cause da intendersi in senso lato, puntualizza lo stesso Bertoldi alla RSI: “Il settore eno-gastronomico in Ticino è forte e sano. Ma TicinoVino, confrontata anche con costi della carta e della stampa in crescita, non poteva più appoggiarsi solo sulla realtà pubblicitaria locale”.
TicinoVino chiude, ma per il pubblico germanofono ci sarà, in forma ridotta di rubrica mensile, un inserto di quattro pagine sulla TessinerZeitung, la cui redazione ne gestirà interamente i contenuti. E per gli italofoni? “Chiude la rivista patinata dedicata all’enogastronomia, ma l’attenzione del gruppo del Corriere verso i produttori e il settore rimane e continuerà con il taglio del quotidiano e del domenicale”, dice Bertoldi.
L’ultimo sorso lascia tuttavia un retrogusto amarognolo in bocca al partner principale della rivista, ovvero TicinoWine (occhio all’omonimia, ndr), l’ente di promozione del vino ticinese di qualità. “Come partner è una sorpresa perché l’ho saputo da voi e non dalla redazione”, dice il direttore Andrea Conconi. Una sorpresa, continua, “anche se sappiamo delle difficoltà che oggi incontra la stampa scritta”. Per noi, continua il direttore di TicinoWine, “era un buon veicolo promozionale e in tutti questi anni, come filiera, l’abbiamo sempre sostenuto con la pubblicità e anche una tantum. Per noi sicuramente è una perdita, diversi miei colleghi che si occupano della promozione nella Svizzera romanda ci invidiavano una rivista del genere”.
Quanto al futuro, Conconi apprezza il fatto che i contenuti enogastromici continueranno a trovare spazio sul giornale e nell’inserto della TessinerZeitung: “Per noi è importante che la comunicazione venga veicolata oltre San Gottardo”, conclude Conconi, che tiene a ringraziare in particolare il fondatore Giò Rezzonico per aver sostenuto per tanti anni con convinzione il settore enogatrostromico.

Enogastronomia ticinese in mostra
RSI Archivi 24.10.2009, 13:21