Quattro anni e otto mesi di reclusione, 1'200 euro di multa, pagamento delle spese processuali e risarcimento del danno da liquidare in separata sede. Severa condanna quella pronunciata questa mattina in Tribunale a Sondrio dal giudice Pietro Della Pona - presidente anche della Corte d’Assise per il duplice omicidio di Zalende - nei confronti di uno degli autori della rapina e del sequestro di persona avvenuti il 10 settembre dello scorso anno a Campascio, comune di Brusio.
Quel giorno, era un lunedì, tre uomini a viso coperto fecero irruzione verso mezzogiorno nella casa di un'anziana donna di 93 anni. Immobilizzarono la bandante di origini sudamericane (ma residente oltre frontiera, a Villa di Tirano), legandola a una sedia e coprendole il volto con un asciugamano. In una manciata di secondi si diressero subito verso la cassaforte. La aprirono e portarono via pochi spiccioli e diversi monili in oro.
Le indagini prima della Procura elvetica e poi di quella valtellinese si orientarono subito nell’ambito delle frequentazioni della casa. Saltò fuori che ad ideare il colpo fu l’allora convivente della badante con due complici, tutti e tre con precedenti penali e originari della Basilicata.
Questa mattina, è stato giudicato con rito abbreviato A.C., 23enne, che è stato condannato anche all’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, mentre il 4 ottobre inizierà il processo nei confronti di M.C, classe 1987, attualmente detenuto a Matera e A.D. - del 1986 - considerato dalla Procura di Sondrio l’ideatore del colpo. Anche lui è in carcere, ma a Sondrio.
L’Italia ha potuto procedere e processare i tre perché il fatto - pur essendo stato commesso in Svizzera - è stato ideato e pianificato in Italia.
Antonia Marsetti
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Il servizio di Antonia Marsetti
RSI Info 23.09.2013, 19:51