Ticino e Grigioni

Segherie in ginocchio

In Valtellina le aziende si riforniscono nei Grigioni ma il franco forte genera un importante aumento dei costi

  • 02.02.2015, 09:02
  • 07.06.2023, 04:23
Foto d'archivio

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  • © Tipress

La Valtellina produce un sesto dei manufatti in legno d'Italia: il 70% del legname (133'000 metri cubi all’anno) proviene dal canton Grigioni. Ora però, a causa dell’apprezzamento del franco dopo la decisione della Banca centrale di abolire la soglia di cambio minimo con l’euro, le ditte hanno congelato gli ordini e non ritirno più il legname già stoccato e pronto per la spedizione.

“La materia prima incide per il 60% sui costi aziendali” spiega alla RSI Marco Bonat , direttore generale della camera di commercio di Sondrio, aggiungendo che l’aumento del valore della moneta elvetica si traduce in un aumento dei costi per le società valtellinesi di circa il 15-20%: una situazione difficilmente sostenibile.

Il settore, che in provincia di Sondrio dà lavoro a 250 persone e frutta alla Svizzera 12'600'000 franchi all’anno, è ora in ginocchio, tanto che le principali segherie valtellinesi – 22 in tutto – hanno chiesto la cassa integrazione per 84 addetti. Ma anche la Val Poschiavo si interroga, poiché l’azienda comunale forestale ha nella regione alpina lombarda il suo più importante cliente. A rischio ci sono i 200'000 franchi di utili della selvicoltura poschiavina messi a bilancio, ma anche i contributi incassati dal cantone per la filiera bosco-legno e i posti di lavoro.

RG/Red.MM

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