Ha confessato sia l'omicidio della sua ragazza sia il tentato omicidio di un altro uomo, l'imputato per l'omicidio della 23enne cameriera di Grosio. Il 18enne ha ammesso le proprie responsabilità nell'udienza di lunedì del processo in corso a Sondrio.
La vittima venne trovata senza vita in un dirupo a Roncale, in Valtellina. Le indagini collegarono poi la sua morte all'aggressione avvenuta nei confronti di un 35enne di Grosotto, colpito con un cacciavite la notte stessa in cui morì la ragazza, trovata a circa 200 metri dalla baita in cui viveva l'uomo.
La difesa ha sempre sostenuto che il 18enne quella tragica sera del 24 agosto scorso non era pienamente capace di intendere e di volere, poiché affetto da un disturbo psicotico riconducibile al consumo di cannabis. Secondo la perizia psichiatrica discussa davanti al gip Carlo Camnasio, l'imputato è solo parzialmente capace di intendere e di volere, ma è in grado di affrontare un processo ed è anche socialmente pericoloso.
ANSA/M.Ang.