Nel luglio del 2022 un attacco terroristico per mano del gruppo Boko Haram ha costretto l'Hôpital Helvétique di Mada in Camerun a chiudere. "Era mattina presto quando hanno fatto irruzione all'ospedale. Hanno ucciso un guardiano che ha cercato di fermarli e hanno dato fuoco ad un veicolo" racconta Adolphe Madesi, un medico congolese che nei prossimi mesi tornerà a prestare servizio nell'ospedale camerunense. "È stato orribile poiché la popolazione locale ha sofferto per i sei mesi di chiusura", ha aggiunto Madesi.
Il racconto del dottor Adolphe Madesi non è fortunatamente frutto dell'esperienza diretta. Quando Boko Haram aveva fatto irruzione nell'ospedale di Mada, il medico si trovava a Parigi, per ultimare il suo percorso di specializzazione in chirurgia pediatrica. Madesi è uno dei tanti che hanno potuto portare avanti la propria formazione grazie al sostegno dell'ente ticinese intitolato al dottor Giuseppe Maggi, originario di Caneggio, che spese la sua intera vita a favore di opere umanitarie in Africa.
Dopo aver trascorso due anni all'ospedale di Mada, Madesi si è spostato in Benin e poi in Francia, e ora è pronto a tornare in Camerun, dove la situazione è tutt'altro che tranquilla. La cosa non sembra spaventarlo. "Sono abituato a vivere situazioni del genere. Solitamente i terroristi non attaccano gli ospedali e credo che l'attacco di Mada sia stato uno sfortunato incidente che non si ripeterà più", ha raccontato.
Sono altre le cose che lo preoccupano. "Manca materiale e ci troviamo a dover alleviare le sofferenze dei pazienti arrangiandoci con il poco che disponiamo. Servono più mezzi e personale qualificato", afferma Adolphe Madesi. "Per fortuna, gli assistenti di cura sono stati in grado di imparare molto esercitando a fianco dei medici. Grazie al loro impegno e attitudine, il lavoro è più fattibile", ha concluso.
Tutte queste sono problematiche a cui l'opera del dottor Maggi ha cercato in questi anni e cerca ancora di far fronte, come ci conferma il dottor Pietro Antonini, presidente dell'associazione che gestisce l'Hôpital di Mada. "L'ospedale lavora in una zona ubicata in pieno Sahel, con problemi noti legati alla povertà, al cambiamento climatico, all'assenza di interventi statali.
A tutto questo si somma l'insurrezione armata dei terroristi insorti di Boko Haram e degli ISWAP (Islamic State West African Province)" ha fatto notare Antonini. "In tutto questo, ai 200'000-300'000 abitanti della regione mancano anche una serie di infrastrutture di base come le scuole o le strade" conclude il dottore. Una situazione non facile, a cui si sta cercando di lavorare da anni anche grazie al sostegno delle organizzazioni internazionali.

Boko Haram attacca l'ospedale del dottor Maggi
Telegiornale 02.07.2022, 20:00