Mondo

A destra tutti contro tutti

USA: primo dibattito per la nomination repubblicana dopo le stragi di Parigi e San Bernardino

  • 16.12.2015, 09:54
  • 07.06.2023, 16:07
Donald Trump (al centro) è in testa nei sondaggi, ma Jeb Bush (primo a destra) non ha intenzione di farsi soffiare la nomination.

Donald Trump (al centro) è in testa nei sondaggi, ma Jeb Bush (primo a destra) non ha intenzione di farsi soffiare la nomination.

  • keystone

La lotta al terrorismo domina il primo dibattito televisivo tra i candidati per la nomination repubblicana alle elezioni presidenziali statunitensi, dopo gli attacchi di Parigi e la strage di San Bernardino: il botta e risposta più duro è stato tra Donald Trump, in testa nei sondaggi, e Jeb Bush, figlio e fratello di due ex presidenti, convinto mesi fa di aver in tasca la nomination del Grand Old Party.

"Trump non sarà mai presidente", dice l’attuale Governatore della Florida, bollando anche come non seria la sua proposta di vietare l’ingresso negli Stati Uniti a tutti i musulmani. Per sconfiggere l’estremismo, secondo Bush, serve invece un’alleanza con i paesi arabi.

"Dobbiamo mostrare i muscoli – insiste invece il controverso miliardario – per garantire la nostra sicurezza è necessario un muro al confine col Messico".

Nel frattempo, negli Stati Uniti è tornata alta la paura di attentati. Una paura che per alcuni candidati repubblicani ha il volto dei profughi siriani e degli immigrati.

L’ultraconservatore texano Ted Cruz e il senatore della Florida Marco Rubio litigano per mostrarsi il più possibile intransigenti sulla chiusura dei confini. Su un punto però tutti i candidati sembrano d’accordo: contro il terrorismo servono risposte dure, ma non c’è intesa su quali siano le migliori.

RG/Red.MM

Dal TG12.30:

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Ti potrebbe interessare