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Addio a Helmut Schmidt

E' morto all'età di 96 anni l'ex cancelliere tedesco - GUARDA IL VIDEO D'ARCHIVIO

  • 10.11.2015, 16:19
  • 07.06.2023, 14:47
L'uomo con la sigaretta

L'uomo con la sigaretta

  • reuters

Helmut Schmidt è morto all’età di 96 anni. Le sue condizioni di salute erano peggiorate nell’ultima settimana. Era stato ricoverato ad Amburgo, la sua città natale, per un’infezione. Schmidt divenne cancelliere della Repubblica federale tedesca nel 1974, dopo le dimissioni di un altro grande esponente della socialdemocrazia del paese, Willy Brandt. Nella sua lunga carriera politica, è stato pure ministro della difesa (1969-1972), delle finanze (1972-1974) e presidente del Consiglio europeo (1978).

Nel 1985 con il presidente statunitense Ford

Nel 1985 con il presidente statunitense Ford

  • reuters

Fu inflessibile nei confronti del gruppo di estrema sinistra "Rote Armee Fraktion", ma anche uomo di riforme sociali e della distensione con l’Est. Europeista convinto, aveva criticato il modo in cui il suo successore (1982) Helmut Kohl aveva gestito la riunificazione della Germania. Sarà ricordato inoltre per essere stato il "padre", assieme al presidente francese Valéry Giscard d’Estaing, del sistema monetario europeo (antesignano dell’euro).

Si era ritirato dalla vita politica da diversi decenni, continuando però a partecipare a dibattiti politici e intellettuali. Autore di una trentina di saggi, è stato editore (1983) e poi coeditore (1985-1989) del settimanale "Die Zeit".

Il ricordo

"Un grande europeo se n’è andato", in questo modo François Hollande, il primo a esprimersi, ha ricordato Schmidt. Subito dopo, anche uno dei predecessori dell’attuale presidente francese, Giscard d’Estaing ha voluto rendere omaggio alla sua figura, definendolo come il migliore cancelliere tedesco dopo Adenauer. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha affermato di aver perso un amico.

"La sua morte è una perdita per la Germania e per l’Europa", ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. Angela Merkel ha atteso la sera per presentarsi, vestita di nero, davanti alla stampa: Schmidt, ha detto, "era un'istituzione politica della Repubblica federale tedesca". La cancelliera ne ha ricordato "autorevolezza naturale, umiltà e talento nell'improvvisazione". Pure Roger de Weck, direttore della SSR (avevano lavorato insieme a Die Zeit) ha voluto ricordarlo, definendo un "intellettuale concreto".

TG del 2 ottobre 1990, l'intervista

AFP/AlesS

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