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Berlusconi attacca Zelensky (e Meloni)

Le parole in libertà dell'anziano leader di Forza Italia destabilizzano il Governo che sta per nascere

  • 19 ottobre 2022, 21:36
  • 24 giugno 2023, 00:37

Italia, l'uragano Berlusconi

Telegiornale 19.10.2022, 22:00

  • Keystone
Di: ATS/Red.MM

In Italia, domani, giovedì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inizierà le consultazioni che porteranno come tutti prevedono all’incarico a Giorgia Meloni per formare un nuovo Governo. I giochi sembravano fatti, con la lista dei ministri quasi completa; poi però è arrivato l’uragano Silvio Berlusconi, con una serie di dichiarazioni che hanno seminato il caos nella maggioranza.

Le dolci ed alcoliche effusioni

Parole in libertà pronunciate dall’anziano leader durante un’assemblea con i suoi deputati di Forza Italia. Parole non smentibili, perché registrate e poi circolate su un file audio. Nel primo spezzone Berlusconi ha annunciato di aver "riallacciato, un po’ tanto" i rapporti con il presidente russo che lo avrebbe definito "il primo tra i suoi cinque veri amici". A suggello un dono alcolico: "Putin per il mio compleanno mi ha mandato 20 bottiglie di vodka con una lettera dolcissima. Io gli ho risposto con bottiglie di Lambrusco e con una lettera altrettanto dolce".

"Zelensky triplica gli attacchi al Donbass"

Meno di miele e cuori il secondo audio fatto circolare oggi, in cui Berlusconi spiega ai suoi, e a modo suo, i fatti del Donbass: "Sapete com’è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo, vi prego, però il massimo del riserbo". Nella registrazione si sente l’86enne attribuire a Kiev le colpe dell’escalation nel 2014, quando "l'Ucraina butta al diavolo il trattato (con Mosca, ndr) e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche" (non riconosciute a livello internazionale, nrd), che, continua, "subiscono vittime che arrivano, mi si dice, a 5-6'000 morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi. I morti diventano…". E ancora: "Non vedo come possano mettersi ad un tavolo Putin e Zelensky. Non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere".

"Lo stile del picconatore"

Parole in libertà, forse, ma che rischiano di destabilizzare un Governo nascente che, a detta di Giorgia Meloni, continuerà a sostenere l’Ucraina contro l'aggressore russo. Del resto non è il primo colpo basso alla presidente di Fratelli d’Italia, definita da Berlusconi, su un foglietto d’appunti, "supponente, prepotente, arrogante e offensiva". Ma, soprattutto, ha replicato lei: "Non sono ricattabile".

"Tutte le volte che Berlusconi sente il bisogno di recuperare centralità politica - spiega il giornalista del Corriere della Sera Tommaso Labate, intervistato dal TG - adotta questo stile da picconatore. Nel senso che colpisce quando meno gli alleati se lo aspettano e anche su punti dove meno se lo aspettano". Con venti bottiglie di vodka a casa il rischio di lasciarsi prendere la mano è alto.

Confronto Meloni-Berlusconi: l'analisi di Alessandro Sallusti

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