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Covid, archiviata l'inchiesta su Conte e Speranza

Il Tribunale dei Ministri di Roma archivia le denunce sulla gestione della pandemia, ma si apre un nuovo filone d'inchiesta sul presunto mancato aggiornamento del piano antivirus

  • 8 marzo 2023, 19:28
  • 13 settembre 2023, 12:21
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L'ex premier Giuseppe Conte (a sinistra) e l'ex ministro della Salute, Roberto Speranza (a destra)

L'ex premier Giuseppe Conte (a sinistra) e l'ex ministro della Salute, Roberto Speranza (a destra)

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Di: ANSA/M. Ang.

Il Tribunale dei Ministri di Roma ha archiviato la posizione dell'ex premier italiano Giuseppe Conte e degli ex ministri Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede, finiti indagati in seguito alle denunce da parte di associazioni dei familiari delle vittime, di consumatori e di alcuni sindacati, relativamente alla gestione della pandemia. Gli ex rappresentanti dell'Esecutivo erano indagati tra l'altro per epidemia colposa e omicidio colposo in seguito alle denunce presentate a partire già dal marzo 2020 in cui si ipotizzavano "le inefficienze e i ritardi del Governo nell'adozione delle misure organizzative e restrittive necessarie a fronteggiare l'emergenza coronavirus".

Intanto, però, una parte degli atti della maxi indagine della Procura di Bergamo sul Covid-19 è stata trasmessa alla Procura di Roma per competenza territoriale. Secondo quanto si apprende gli atti riguardano il mancato aggiornamento del piano pandemico e vedono indagati a Bergamo gli ex ministri della sanità Speranza, Lorenzin, Grillo e una serie di tecnici del Ministero. I pubblici ministeri romani ora vaglieranno le posizioni e decideranno se procedere ad una nuova iscrizione anche a Piazzale Clodio.

La posizione dell'ex ministro Speranza è stata trasmessa al Tribunale dei ministri di Brescia. I tre ex ministri relativamente al mancato aggiornamento del piano pandemico sono indagati a Bergamo per omissione d'atti.Speranza, sempre a Bergamo, risponde anche della mancata attuazione del piano pandemico e per questo la posizione di Lorenzin e Grillo appare più attenuata.

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