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"Non possono essere stati che i russi"

Diga di Kakhovka fatta saltare, l'analisi del professor Luciano Bozzo - Nessuna apertura da Zelensky nell'incontro con l'inviato del Papa

  • 6 giugno 2023, 18:52
  • 28 giugno 2023, 16:27

Ucraina, attacco a una diga a Kherson

SEIDISERA 06.06.2023, 18:24

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Di: SEIDISERA/ANSA/pon

Mosca e Kiev si rimpallano la responsabilità dell'esplosione che martedì ha danneggiato la diga di Kakhovka, nel sud dell'Ucraina, sul fiume Dnipro prima della foce che dà sul Mar Nero. Luciano Bozzo, professore e direttore del Centro di studi strategici e internazionali dell'Università di Firenze afferma però che "nel momento stesso in cui ho sentito che la diga era stata fatta saltare ho pensato che non potessero essere che i russi". L'acqua che fuoriesce dall'impianto ha già invaso 24 località, a partire da quella di Nova Kakhovka. Si stima che almeno 17'000 persone vadano sfollate da insediamenti controllati dalle forze ucraine, altre 22'000 sono minacciate sul fronte russo. Le truppe del Cremlino dopo il ritiro dalla città di Kherson continuano a controllare la riva meridionale del fiume.

Dove si trova la diga

Dove si trova la diga

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Le ragioni che inducono Bozzo ad attribuire loro l'accaduto sono diverse: "Innanzitutto la diga era stata occupata già lo scorso anno durante l'avanzata russa. Dalle fonti disponibili si sapeva inoltre che i genieri russi l'avessero minata. Inoltre, distruggerla e allagare le regioni che si trovano lungo la linea di contatto fra i due schieramenti è molto utile al difensore", quindi proprio ai russi che si preparano "alla tanto sbandierata offensiva ucraina" e quindi prendono quale misura la creazione di "ostacoli naturali".

Strade allagate a Kherson

Strade allagate a Kherson

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Certo che anche per la Russia l'infrastruttura distrutta non è di secondaria importanza. Il suo lago garantisce in particolare buona parte del rifornimento di acqua per la Crimea annessa nel 2014. Secondo Bozzo, tuttavia, i vantaggi militari prevalgono "sul danno che può derivare alla Crimea".

La diga di Kakhovka

La diga, situata 60 chilometri a est di Kherson, è alta 30 metri e lunga 3,2 chilometri. Forma un lago di 230 km di lunghezza e 26 metri di profondità, per un volume d'acqua complessivo di 18,3 km3. Costruita nel 1956, quindi ancora in epoca sovietica, garantisce non solo la produzione di energia elettrica ma anche l'irrigazione dei campi e l'approvvigionamento di acqua potabile. Non sembrano invece esserci problemi immediati per la centrale nucleare di Zaporizhia a Enerhodar, la più grande d'Europa, pure sotto controllo russo. Dispone infatti di un suo bacino per il raffreddamento. Anche l'Agenzia internazionale per l'energia atomica non vede pericoli immediati.

L'inviato del Papa da Zelensky

Un cessate il fuoco in Ucraina e un congelamento del conflitto "non porterà la pace". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al cardinale Matteo Zuppi, inviato di papa Francesco che è stato ricevuto a Kiev mercoledì.

Dall'Ucraina non sono arrivati segnali di apertura: Zelensky, secondo quanto comunicato dopo il faccia a faccia, ha ribadito che qualsiasi accordo dovrà essere alle condizioni ucraine.

Conclusi gli incontri previsti, Zuppi farà ritorno a Roma, stando a quanto affermato dal nunzio apostolico a Kiev, Visvaldas Kulbokas. Le prossime tappe, fra cui una possibile visita a Mosca, andranno valutate.

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