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Una ferita da sanare

Cattolici e Luterani insieme: «Il passato non può essere cambiato ma il modo di ricordarlo sì»

  • 31 ottobre 2016, 19:25
  • 8 giugno 2023, 00:44
Papa Francesco e Munib Younan

Papa Francesco e Munib Younan

  • Reuters

Si deve riconoscere con “onestà” che “la nostra divisione si allontanava dal disegno originario del popolo di Dio” ed è stata “storicamente perpetuata da uomini di potere di questo mondo più che per la volontà del popolo fedele”. Così ha detto il Papa oggi, lunedì 31, nella omelia per la preghiera ecumenica nella cattedrale di Lund, commemorazione dei 500 anni della Riforma di Lutero.

Immagini storiche da Lund

L’unione sotto la parola di Dio

Riconosciuto con “gratitudine” che la “Riforma ha contribuito a dare maggiore centralità alla Sacra Scrittura nella vita della Chiesa”, il Papa ha poi ricordato che “il dialogo” di 50 anni tra Cattolici e Federazione luterana mondiale ha compiuto passi importanti “attraverso l’ascolto comune della parola di Dio”. “Chiediamo al Signore – ha detto –che la sua Parola ci tenga uniti” perché è “fonte di ispirazione, senza la quale non possiamo fare nulla”.

“Desideriamo ardentemente – afferma la dichiarazione congiunta cattolico luterana firmata oggi, a proposito della intercomunione, finora in genere non ammessa – che questa ferita nel Corpo di Cristo sia sanata. Questo è l’obiettivo dei nostri sforzi ecumenici, che vogliamo far progredire, anche rinnovando il nostro impegno per il dialogo teologico”.

Una sola mensa eucaristica

La dichiarazione firmata nella cattedrale di Lund dal Papa e dal presidente della Federazione luterana mondiale, Munib Younan constata che “molti membri delle nostre comunità aspirano a ricevere l’Eucaristia ad un’unica mensa, come concreta espressione della piena unità. Facciamo esperienza del dolore di quanti condividono tutta la loro vita, ma non possono condividere la presenza redentrice di Dio alla mensa eucaristica. Riconosciamo la nostra comune responsabilità pastorale di rispondere alla sete e alla fame spirituali del nostro popolo di essere uno in Cristo”.

ANSA/ATS/AT/Dek

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