Lecco, la madre confessa

Ha confessato la madre delle tre sorelline di origini albanesi, di 3, 10 e 13 anni, trovate uccise a coltellate questa mattina all'alba in un piccolo appartamento di Corso Bergamo, alla periferia sud di Lecco. È stata lei a uccidere le bambine, come ha ammesso durante l'interrogatorio. "Ero disperata", ha detto. Ora è in stato di fermo, ha precisato il comandante provinciale dei carabinieri.

I militi erano giunti sul posto subito dopo la chiamata al 112, fatta da un vicino alle 6.25. Oltre ai tre corpi, avevano rinvenuto la donna, ferita alle mani, ai polsi e agli avambracci. La sua vita non era in pericolo. I sanitari l'avevano trasportata in ospedale, in stato confusionale.

L'ipotesi di un omicidio plurimo commesso dalla 37enne, seguito da un tentativo di suicidio, si era subito fatta strada ed è stata confermata. I tagli sul suo corpo erano compatibili con una colluttazione con le vittime e con il tentativo di mettere fine ai propri giorni.

Due delle bambine sono state uccise nel sonno, solo la più grande ha lottato inutilmente, secondo le prime indiscrezioni emerse dall'inchiesta. La dinamica esatta dell'accaduto è però ancora da ricostruire. Di certo i coltelli usati sono due. Dopo il triplice omicidio, la donna ha ricomposto i cadaveri insanguinati delle figlie sul letto della sua camera, poi ha suonato alla porta accanto e ha detto: "le mie bambine non ci sono più".

Le forze dell’ordine si erano anche messe alla ricerca del padre delle bambine, da tempo separato dalla moglie, e lo avevano rintracciato in Albania. Il suo viaggio era programmato da tempo, sarebbe del tutto estraneo al crimine. Un parente, che risiede nelle vicinanze del luogo teatro del fatto di sangue, era stato portato in caserma per essere ascoltato.

ANSA/pon