Nell'ambito del processo Ruby, Silvio Berlusconi è stato condannato in primo grado a 7 anni di carcere per concussione e prostituzione minorile dal Tribunale di Milano. L’ex premier è stato anche interdetto a vita dai pubblici uffici.
Nuova indagine su presunte false testimonianze
L’accusa, portata avanti in aula dalla procuratrice aggiunta Ilda Boccassini (non presente alla lettura del verdetto, così come l’imputato) aveva chiesto una pena detentiva inferiore di un anno (6 anni e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici). Il processo è durato 26 mesi, durante i quali si sono tenute oltre 50 udienze. I giudici hanno inoltre trasmesso gli atti alla Procura per approfondimenti penali riguardo alle presunte false testimonianze rese in aula da 30 testimoni, molti dei quali sono tuttora al libro paga dell'ex premier.
"Resisterò alla persecuzione"
Il difensore e deputato del Popolo delle libertà Nicolò Ghedini ha parlato di condanna "fuori da ogni logica", sottolineando che i giudici "sono andati al di là delle richieste del pm". Lo diciamo da tre anni, ha aggiunto il legale, "che qua a Milano questo processo non si poteva fare". Dal canto suo, il cavaliere, ha affermato di essere "innocente" e che resisterà "alla persecuzione".
Le reazioni politiche
Il dirigente del Pdl Angelino Alfano ha subito chiamato il Cavaliere "per manifestargli la più profonda amarezza e l'immenso dolore di tutto il Popolo della libertà per una sentenza contraria al comune senso di giustizia, al buon senso e peggiore di ogni peggiore aspettativa. L'ho invitato a tenere duro e ad andare avanti". Da parte sua la collega di partito Daniela Santanché, presente in aula, ha escluso ripercussioni sul governo. Mentre il Partito democratico, che condivide la responsabilità dell'esecutivo a guida Letta, si è limitato a prendere atto della sentenza, esprimendo "rispetto per le decisioni, di qualunque segno siano, che la magistratura prende nella propria autonomia.
Altro procedimento in corso sui "bunga-bunga"
In un procedimento parallelo sono sotto processo Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora, ritenuti i promotori delle “cene eleganti" alle quali partecipavano soprattutto le cosiddette olgettine, giovani donne stipendiate ogni mese (oltre 2'500 euro) e alloggiate appunto in un palazzo del Cavaliere in Via Olgettina a Milano.
Al "bunga-bunga" però prendevano parte anche altre ragazze, e tra di esse anche l’allora minorenne (circostanza penalmente rilevante per il diritto italiano) Karima El Mahroug, meglio nota anche come Ruby.
Le questioni ancora aperte
Dopo la sentenza di lunedì per ilcaso Ruby, Silvio Berlusconi dovrà far fronte ad altri cinque scogli giudiziari: l'appello per il caso Unipol, il Lodo Mondadori, la causa civile con l'ex moglie Veronica Lario, il processo in primo grado a Napoli per la presunta compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi e la Cassazione
(forse in autunno) per la condanna in appello per la vicenda Mediaset.
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RG 18.30, il servizio di Manuela D'Alessandro
RSI Info 24.06.2013, 21:04
bustaffa berlusca RG.MUS
RSI Info 24.06.2013, 20:57
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Il commento di Stefano Folli, editorialista del Sole24Ore, al microfono di Luigi Frasa
RSI Info 24.06.2013, 20:57