La Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDCF) aderisce a grandi linee alla terza riforma della fiscalità delle imprese attualmente in consultazione. Chiede però alla Confederazione di assumersi il grosso delle conseguenze fiscali. Si ritiene che la ripartizione dell’onere aggiuntivo non debba essere di 50-50, ma di 60-40.
“Proponiamo una riforma light” ha dichiarato venerdì davanti ai media il consigliere di Stato zughese Peter Hegglin, che presiede il gremio. Pur riconoscendo il carattere indispensabile della riforma la CDCF respinge anche altri punti della proposta governativa. Tra questi l’introduzione di un’imposta sui guadagni dai capitali derivanti da titoli, poi l’imposta sugli utili con deduzione degli interessi e la tassa di bollo sul capitale proprio.
Lanciata sotto le pressioni dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), la riforma, che dovrebbe entrare in vigore nel 2019, è in consultazione fino a fine gennaio.
ATS/SP
RG 18.30 del 12.12.14 - La corrispondenza di Johnny Canonica