Svizzera

Fuga di notizie: per Ringier "Walder non c'entra"

Delle indiscrezioni di cui si sospetta Peter Lauener si occuperanno le Commissioni parlamentari della gestione, possibile audizione per Alain Berset

  • 16 gennaio 2023, 18:08
  • 24 giugno 2023, 03:37
Il CEO di Ringier Marc Walder

Il CEO di Ringier Marc Walder

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Di: ATS/pon

Il CEO del gruppo Ringier Marc Walder non è coinvolto in nessun modo nelle notizie esclusive che il Blick pubblicò durante la pandemia. Gli scoop in questione non furono il frutto dei suoi contatti al Dipartimento federale dell'interno. Lo precisa lo stesso editore in una comunicazione interna firmata dalla Head of Global Media Ladina Heimgartner e dal caporedattore Christian Dorer, inviata lunedì a tutti i dipendenti e il cui contenuto è trapelato. Vi si afferma che quegli articoli - in particolare sul contratto di acquisto di vaccini (11 novembre 2020) e sull'alleggerimento delle misure restrittive (11 marzo 2021) - erano il frutto del lavoro di ricerca della redazione di politica e di un corrispondente a Berna.

"Questo chiarimento è importante per noi", si legge nell'email interna. Il gruppo Blick lavora in modo indipendente. Il fatto che il CEO di un gruppo editoriale mantenga contatti con personalità di spicco della politica, dell'economia, della società, della ricerca e della cultura è un fatto comune, sostiene Ringier. Tuttavia, questo non ha alcun influsso sulle notizie pubblicate: si vuole così fugare il dubbio, in particolare, che il DFI abbia ricevuto qualcosa (un trattamento di favore?) in cambio delle anticipazioni.

RG 12.30 del 16.01.2023 La diretta di Mattia Serena

RSI Svizzera 16.01.2023, 18:11

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Il giornale Schweiz am Wochenende aveva riferito sabato che a passare le informazioni direttamente a Walder sarebbe stato l'ex capo della comunicazione del Dipartimento di Alain Berset, Peter Lauener, già indagato per violazione del segreto di ufficio nel caso Crypto. Il settimanale poggia la sua tesi su mail e verbali di audizioni, di cui è entrato in possesso. Quanto al consigliere federale, non potendo dire di più a causa di un procedimento già in corso (e che non è diretto contro la sua persona), in una prima presa di posizione si è limitato a parlare di "indiscrezioni illegali".

Indiscrezioni su cui potrebbe presto trovarsi chiamato a rispondere davanti alle Commissioni della gestione dei due rami del Parlamento. I due organi decideranno la settimana prossima la procedura da seguire, visti i limiti imposti dall'indagine del procuratore straordinario Peter Marti da una parte e dal principio della separazione dei poteri dall'altra. Werner Salzmann, che presiede la commissione degli Stati, ha detto a SRF che Berset sarà probabilmente invitato a un'audizione. È ancora presto però per dire quali possano essere le conseguenze politiche per il consigliere federale friburghese.

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