Obbligo di lavorare 24 ore su 24. Settimane, mesi di impegno senza riposo per mille euro al mese o poco più. Stipendi che non arrivano mai. Pressioni inverosimili. Compiti che vanno ben al di là di quelli previsti. Licenziamenti in tronco al minimo accenno di rivendicazione. Nessun contatto sociale. Il mondo delle badanti in Ticino è anche questo.
Lo hanno testimoniato martedì allo Spazio aperto di Bellinzona due di loro (una polacca, l’altra rumena) presentandosi di fronte al pubblico presente alla serata organizzata in Ticino nell’ambito della settimana di sensibilizzazione nazionale sulla tratta di esseri umani. Due bandanti sulle circa 250 (compresi alcuni uomini) che le statistiche ufficiali dicono presenti in Ticino. Probabilmente sono di più. C’è chi sostiene: molte di più. Quasi invisibili a causa del loro statuto precario. I sindacati da qualche tempo si stanno dando da fare anche su questo fronte (UNIA ha creato un collettivo) e prossimamente vi sarà un incontro per tentare di giungere a una regolamentazione di un settore nel quale, al fianco di servizi e agenzie serie, c’è anche il sommerso, come accertato da una ricerca in corso alla SUPSI.
Di situazioni di moderna schiavitù, hanno sostenuto i relatori, se ne verificano anche alle nostre latitudini. E non solo nel mondo della prostituzione. Ma difficilmente emergono. Per paura delle conseguenze (soprattutto in caso di mancanza di permessi), perché le vittime non si rendono conto di essere tali e per una generale indifferenza.
“Di fronte ai racconti di quanto le badanti possono patire anche da noi come rappresentante del Cantone mi scuso per non essere intervenuti” ha affermato il tenente Marco Zambetti, responsabile della sezione TESEU della polizia cantonale. “Purtroppo senza segnalazioni è impossibile sapere cosa avviene all’interno delle case. Per lottare contro la tratta e lo sfruttamento di esseri umani abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Invito le bandanti a rompere il muro del silenzio e i cittadini a tenere gli occhi aperti, a non essere indifferenti”.
Diem
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Serfilippi ospite del Ponte
Del tema della tratta di esseri umani e della serata svoltasi a Bellinzona si occuperà anche la puntata di sabato 26 ottobre della trasmissione RSI "Il Ponte" con ospite il commissario capo Alex Serfilippi.
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Il servizio di Sharon Bernardi diffuso il 24 luglio 2013 dalle CSI
RSI Info 24.07.2013, 20:35