Docenti in congedo per la caccia

Inizio settembre è periodo di caccia e scuola. In tutta la Svizzera, ma soprattutto nei cantoni di montagna, come il Vallese, il Grigioni e il Ticino. Tra gli appassionati dell'attività venatoria ci sono anche alcuni docenti, costretti però a rinunciare perché la stagione della selvaggina coincide con l'inizio dell'anno scolastico. Succede però che alcuni facciano richiesta per un congedo di alcuni giorni.

In Ticino per le assenze di lunga durata decide il Cantone, mentre per quelli brevi, come quelli legati alla caccia, la competenza spetta alle singole direzioni. Come ci spiega Giorgio Franchini della sezione amministrativa, il Dipartimento dell’educazione della cultura e dello sport (DECS) dà il suo parere, che è sistematicamente negativo (ascolta l'audio). È però già successo che qualcuno abbia ricorso all'istanza superiore. Quest'ultima ha però confermato la decisione del DECS. “Non mi risulta che ai docenti siano stati dati dei congedi per la caccia. Il dovere di servizio, in particolare nei primi giorni di scuola, è preponderante. Il nostro parere e tassativo e le direzioni si rifanno alle nostre indicazioni" evidenzia Franchini.

Il Vallese è invece più tollerante. In questi giorni al di là del Passo della Novena, fa discutere la decisione del consigliere di Stato Oskar Freysinger di autorizzare i docenti ad assentarsi per cacciare di cervi e camosci. Ne ha dato notizia il quotidiano "Le Temps" citando una lettera del responsabile dell’educazione vallesana inviata a metà agosto alle varie direzioni scolastiche.
Nello scritto si spiega che la direzione può concedere un congedo da 1 a 5 giorni per attività particolari, specificatamente la caccia. Il periodo d'assenza non è pagato ed è concesso se l'insegnante trova un sostituto gradito all’istituto.

DaPa