Ticino e Grigioni

Speziali, "impensabili grandi modifiche"

Palacinema: la sindaca di Locarno prende posizione sul ricorso della STAN e sui tagli finanziari decisi da alcuni comuni della regione

  • 12.12.2013, 20:14
  • 06.06.2023, 11:03
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Ecco come dovrebbe apparire il Palacinema

Il ricorso della Società ticinese per l’arte e la natura (STAN) è l’unico inoltrato al Consiglio di Stato contro la licenza edilizia per il Palacinema. L’associazione, che difende il patrimonio architettonico e paesaggistico, contesta in particolare l’ampliamento dell’edificio delle ex scuole comunali di Locarno, incompatibile con la protezione riservata ad uno stabile inserito nell’elenco dei beni culturali.

In merito a queste critiche abbiamo sentito la sindaca Carla Speziali. A suo giudizio ci sono ancora dei margini per modificare il progetto?

“La STAN aveva già espresso le sue osservazioni quando si è opposta alla domanda di costruzione. Queste osservazioni sono poi state integrate nell’ambito della concessione della licenza edilizia, penso ad esempio ai serramenti e ai pannelli di rivestimento dell’ultimo piano. E proprio riguardo alla sopraelevazione dello stabile delle ex scuole bisogna dire che il progetto originario non è stato stravolto e che le istanze cantonali, in particolare la Commissione dei beni culturali e la Commissione del paesaggio, hanno dato il loro parere favorevole. In considerazione di ciò non credo che grandi modifiche del progetto possano essere prese in considerazione”.

I tempi per la realizzazione del Palacinema si allungano inevitabilmente: la Fondazione Stella Chiara, che finanzia l’opera con 10 milioni sui 32 complessivi, pazienterà ancora?

“Noi auspichiamo che il ricorso possa essere evaso in tempi ragionevoli. La Fondazione Stella Chiara segue da vicino questo iter. Era comunque già chiaro fin dall’inizio che la tempistica fissata (posa della prima pietra al 31 ottobre 2013, ndr) potesse subire delle modifiche con l’intervento di eventi indipendenti dalla nostra volontà, pensiamo ad esempio al referendum poi fallito”.

Alcuni comuni hanno già abbassato il loro contributo al Palacinema e si teme che, dopo l’esame dei vari Consigli comunali, questo apporto finanziario possa ridursi ancora. Avete pensato a delle contromosse?

“Innanzitutto va ricordato che nell’ultimo business plan è stata inserita una cifra inferiore ai 5 milioni, considerando le indicazioni giunte da alcuni Municipi del comprensorio. Attualmente si può dire che mancano i circa 300'000 franchi di Gambarogno (a seguito della decisione del Consiglio comunale di dimezzare il credito, ndr). Vedremo a bocce ferme quale sarà l’importo totale che arriverà dai comuni. Stiamo comunque già agendo per capire come si possono coprire questi ammanchi”.

Nell’altro Legislativo comunale dove è giunto il messaggio sul credito per l’opera, quello di Brissago, sono emerse critiche sulla trasparenza della Città di Locarno ed è stata anche evocata la questione dei mandati pubblici. Lei cosa si sente di rispondere?

“Sarebbe davvero peccato cercare di strumentalizzare la questione dei mandati pubblici per combattere un progetto importante per tutta la regione come il Palacinema. Noi comunque siamo tranquilli: abbiamo già fatto chiarezza sul tema dei mandati e con la Sezione enti locali stiamo facendo il punto della situazione”.

Mattia Coste

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  • Speziali sul ricorso inoltrato dalla STAN

    RSI Info 12.12.2013, 20:43

  • Speziali sugli aspetti finanziari legati ai comuni

    RSI Info 12.12.2013, 20:44

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