Dopo i recenti scandali, le falle nel sistema e le proteste che hanno attraversato il mondo intero, giovedì Mark Zuckerberg ha presentato Meta. Il fondatore di Facebook lo ha definito un "metaverso": una nuova piattaforma che si propone di trasformare il nostro futuro digitale, con un mondo virtuale in cui si lavora, ci si incontra e si fanno acquisti seduti a casa.
"Metaverso, secondo la definizione corrente, è un'insieme di tecnologie che permette di interagire con diversi servizi, non più guardandoli attraverso un schermo, ma attraverso un'immersione a 360°", ha spiegato Paolo Attivissimo, noto esperto di tecnologie digitali. Questo è possibile tramite appositi occhiali o caschi tecnologici, che permettono di fruire informazioni ovunque. "In questo modo non solo abbiamo la possibilità di comunicare verbalmente o visivamente, ma anche attraverso oggetti o la rappresentazione di se stessi. Potrei per esempio entrare nel metaverso vestendomi con indumenti digitali e cambiando il mio aspetto, rendendomi irriconoscibile".
Secondo Attivissimo, con questa mossa Facebook non cancellerà definitivamente le falle di sicurezza lasciate alla spalle, anzi: "Al contrario, è un'estensione di quanto fatto fino ad ora". Secondo l'esperto, si regaleranno molti più dati sulle nostre attività a un'azienda "che non ha un pedigree sulla protezione dei dati molto incoraggiante".