Margot Friedländer, sopravvissuta all’Olocausto e una delle più importanti testimoni tedesche degli orrori nazisti, è morta a 103 anni a Berlino, sua città natale nella quale è tornata nel 2010 dopo sessant’anni di esilio a New York.
“Con la sua morte, la Germania ha perso una voce importante nella storia contemporanea”, ha dichiarato in un comunicato la fondazione che era stata creata dalla donna per tenere viva la memoria della Shoah. Friedländer ha infatti dedicato la sua vita a incontrare i giovani, a condividere la sua storia e a sostenere l’empatia come antidoto all’odio.
Proprio questo venerdì, la donna avrebbe dovuto ricevere una delle più alte decorazioni tedesche dal capo di Stato Frank-Walter Steinmeier, ma la cerimonia è stata annullata all’ultimo momento a causa delle sue condizioni di salute. “Ha offerto al nostro Paese la riconciliazione, nonostante tutto quello che i tedeschi le hanno fatto da giovane”, ha dichiarato Steinmeier.
Le origini
Friedländer nacque nel 1921 a Berlino in una famiglia di fabbricanti di bottoni e si è formata come sarta. Durante il periodo del nazismo perse i suoi genitori e il fratello minore, uccisi in un campo di concentramento. Nel 1944 fu inviata a Theresienstadt, nell’attuale Repubblica Ceca, dove conobbe il suo futuro marito Adolf Friedländer. Entrambi sopravvissero, si sposarono e partirono per farsi una vita negli Stati Uniti.
Dopo la morte di Adolf, avvenuta nel 1997, Margot Friedländer incontrò il produttore tedesco Thomas Halaczinsky, che la invitò a Berlino per realizzare un documentario sulla sua vita.
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Notiziario 09.05.2025, 21:00
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