La designazione di Jean-Claude Juncker a presidente della Commissione europea, incontra sulla sua strada il mancato accordo sulla flessibilità per rilanciare la crescita. C'è unanimità di tutti i leader sul principio di flessibilità ma la decisione, rimandata a venerdì, è tutta nei modi in cui questa sarà poi declinata,
Bisogna soddisfare le richieste degli euroscettici, di Hollande e Renzi e proprio il primo ministro italiano ha chiarito che "l'ok a Juncker arriverà solo con un documento che indichi dove vuole andare l'Europa". Ha inoltre chiesto che che l'UE torni ad occuparsi più di crescita ed occupazione. In questo l'Italia può contare sull'appoggio della Francia e del vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel.
Anche sul fronte delle nomine si registrano opposizioni importanti, come quella espressa dal premier inglese David Cameron, deciso a dire "no" alla candidatura dell'ex premier lussemburghese perché non rappresenterebbe il cambiamento.
ANSA/sdr