Discende da una famiglia di fabbri, che avevano un’officina dove adesso lui vive, a Balerna. Viste le sue radici, nelle sue opere fisiche usa il ferro, grezzo, che si deteriora con il tempo, che unisce, sostiene, dà un nuovo senso a tutto.
Nelle sue opere, però, ci sono anche ossa vere, che rimandano a qualcosa di primordiale, viscerale, vero all’estremo. Lo scopo non è quello di scioccare chi guarda, ma di scendere fra le viscere per trovare la verità e risalire verso l’alto.
Gabriele Bavera è un giovane creativo e visual designer ticinese, di Balerna. Non crea solo opere reali, ma anche virtuali: strani esseri digitali a qui lavora per mesi, plasmandoli pixel dopo pixel, creando forme inquietanti fra umano, animale e mostruoso.
Sia nelle sue opere fisiche che in quelle digitali è perennemente alla ricerca di qualcosa che lui chiama “realismo grottesco”, qualcosa che racconti ed esorcizzi il lato perturbante del vivere quotidiano.