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Anahonda, nuovo cambio di pelle

La produttrice basilese recupera drum’n’bass, trip hop ed electro con devozione e personalità

  • 26.02.2024, 12:13
  • Ieri, 09:38
05:07

Anahonda - Synergy

RSI Cultura 26.02.2024, 12:12

  • Anahonda
Di: Andrea Rigazzi 

Metti una notte nei Novanta, a ballare sui ritmi sincopati della drum’n’bass in qualche club, in centro città o periferia non importa. Magari addirittura in un capannone dismesso a chilometri di distanza dalla civiltà. Lo abbiamo fatto? Non lo abbiamo fatto ma avremmo tanto voluto? C’è sempre una prima volta, finché c’è vita c’è speranza e bla bla bla… Poi sì, beh, c’è la vita reale.

Con le sue più recenti produzioni, Anahonda aiuta la nostra immaginazione trasportandoci proprio lì, al centro di un’ideale pista di quel decennio, quando la drum’n’bass si affacciò sul panorama musicale in tutte le sue sfumature: aspre, liquide, reggaeggianti. Minime caratteristiche comuni erano – e sono, perché il genere è tutt’altro che defunto – la già citata ritmica arrembante, poco lineare all’ascolto, e l’ultrabassone, per certi versi avvicinabile a quello dub giamaicano, a regalare e regolare vibrazioni. Per non farci mancare nulla, aggiungiamo una linea vocale, guerriera o più sensuale a seconda dei casi.

Dopo qualche digressione nei territori del pop sintetico, Anahonda ha recuperato il filo del discorso con le (già) nuove musiche di fine scorso secolo. Non solo la d’n’b ma anche trip hop ed electro. In “Synergy”, riprende dal ricettario in modo fedele e non pedissequo trascinandoci con sé dentro atmosfere incombenti, profonde. Il buio che ci piace.

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