Dopo un’attesa più lunga del previsto, oltre tre ore dall’extra omnes, lo scrutinio di questa sera per l’elezione del Pontefice non ha dato come esito il nome del successore di Papa Francesco. A fuoriuscire dal comignolo della Cappella Sistina, alle 21, è stato infatti il fumo nero. Ciò significa che le votazioni proseguono domani. Fino all’elezione (per la quale serve una maggioranza di due terzi, 89 voti su 133), gli scrutini saranno quattro al giorno, ma le fumate non più di due (alla fine della mattinata e la sera).
Tra i nomi più ricorrenti per il prossimo vescovo di Roma, c’è quello del segretario di Stato Pietro Parolin, che disporrebbe del pacchetto iniziale di voti più consistente. Si parla anche del patriarca di Gerusalemme dei Latini Pierbattista Pizzaballa e del filippino Luis Antonio Tagle.
L’elezione di Jorge Mario Bergoglio arrivò al quinto scrutinio, l’ultimo del secondo giorno, quella di Joseph Ratzinger al quarto. Se i tempi dovessero allungarsi, aumenterebbero le probabilità di un nome appartenente alla cerchia allargata dei “papabili”, se non proprio di una sorpresa.