Allievi di una scuola di Birmensdorf, nel Canton Zurigo, indosseranno dei braccialetti con tecnologia Bluetooth a partire dal prossimo lunedì. Lo scopo è quello di localizzare i bambini che mangiano a scuola e di registrare eventuali allergie. Il progetto ha tuttavia sollevato critiche. Ma c’è un precedente, due anni fa, a Kriens, la città per rendere più sicuro il tragitto casa-scuola decise di dotare gli allievi di un localizzatore GPS.
L’incaricata cantonale della protezione dei dati di Zurigo ritiene invece che la misura, adottata a Birmensdorf, sia sproporzionata. “Tracciare i bambini non è assolutamente necessario”, ha dichiarato Dominika Blonski ai media mercoledì, in occasione della presentazione del suo rapporto annuale. L’uso del braccialetto elettronico nelle scuole “è spropositato”, ha aggiunto Blonski, secondo cui esistono sicuramente altri modi per monitorare gli alunni.
Per trovare più facilmente gli alunni
I braccialetti consentono ai collaboratori dell’istituto di trovare più facilmente gli alunni che si trovano nel perimetro scolastico. Oltre a questo, li informano su dettagli personali, come le allergie alimentari, e li avvisano quando un bambino si allontana dalla scuola senza autorizzazione.
Le critiche non impediranno alla scuola in questione di lanciare il suo progetto pilota lunedì prossimo. Gli alunni del terzo e quarto anno che frequentano l’istituto a tempo pieno saranno dotati di un braccialetto con tecnologia Bluetooth.
Il direttore-imprenditore testa il suo prodotto
A partire dall’inizio del prossimo anno scolastico, ad agosto, il progetto verrà poi esteso a tutte le classi della scuola, che valuterà in autunno se introdurre definitivamente l’impiego dei braccialetti.
I genitori degli allievi sono stati informati per posta nei giorni scorsi e, se qualcuno di loro non vuole che il proprio figlio partecipi al progetto, deve chiederne esplicitamente l’esclusione dal programma.
I dispositivi sono stati messi a disposizione dal responsabile della scuola, il quale ha fondato un’azienda per il monitoraggio dei bambini tramite Bluethooth e ora ha il permesso di testare il sistema solo nella scuola in cui lavora. Quest’ultima non paga nulla per il progetto.

Il peso degli insuccessi
Il Quotidiano 04.06.2024, 19:00