Uno studio dell’Università di Losanna su dati resi anonimi da Groupe Mutuel ha rivelato che in Svizzera le persone anziane sono grandi consumatrici di sonniferi e, quindi, soggette a un elevato rischio di dipendenza.
L’analisi, che ha interessato 69'005 persone residenti in Argovia, Basilea Città, Friburgo, Ginevra, Giura, Neuchâtel, Ticino, Vaud e Vallese ha mostrato che nel 2017 un ultra 65enne su cinque ha assunto benzodiazepine (psicofarmaci commercializzati sotto diversi nomi e usati anche come sonniferi o ansiolitici). Il loro uso aumenta con l’aumentare dell’età: vi ricorre il 16% dei 60-65enni, il 23% dei 75-80enni e il 26% degli ultra 80enni.
La ricerca ha rivelato che nella Svizzera tedesca i sonniferi sono meno diffusi rispetto ai cantoni latini. Secondo Pio Fontana, responsabile del servizio di geriatria alla Clinica Luganese, una spiegazione di questo fenomeno (anche se mancano dati precisi per affermarlo con certezza) sta nel fatto che il sud delle Alpi è la “casa per anziani dei confederati germanofoni”.
Il fenomeno, comunque, è noto, spiega: “Dopo una certa età il morale diminuisce, l’ansia aumenta e dunque, parallelamente, aumentano la richiesta e il consumo di farmaci che possono dare sollievo a questi disturbi”.
CSI/mrj