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Pro-Trump rieletti con soldi UBS

Inchiesta RSI sui contributi svizzeri alle elezioni di Midterm negli Stati Uniti

  • 15 November 2022, 19:33
  • 23 June 2023, 23:35
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L'assedio del 6 gennaio al Congresso di Washington. I gruppi di milizie e le formazioni estremiste hanno giocato un ruolo decisivo. Erano molto organizzati

L'assedio del 6 gennaio al Congresso di Washington. I gruppi di milizie e le formazioni estremiste hanno giocato un ruolo decisivo. Erano molto organizzati

  • RSI/bos
Di: Emiliano Bos

Donald Trump è il grande sconfitto di queste elezioni di medio termine in America. Annuncerà probabilmente la sua candidatura alla Casa Bianca per il 2024. Ma soprattutto potrà ancora contare su dozzine di repubblicani fedelissimi, rieletti al Congresso dopo il voto dei giorni scorsi. Sono in gran parte i 147 tra senatori e deputati che la sera del 6 gennaio 2021 – al termine dell'assalto del popolo trumpiano contro il Capitol di Washington e contro la democrazia USA – votarono per rovesciare il risultato elettorale. Cercarono invano di impedire in aula la certificazione della vittoria di Joe Biden alle presidenziali.

Tra questi, almeno 33 sono stati rieletti col sostegno finanziario diretto dell'UBS. Altri 12 hanno beneficiato di fondi derivanti da comitati elettorali finanziati dalla principale banca della Svizzera. Che a loro sostegno – stando ai calcoli della RSI basati su documenti pubblici – ha speso almeno 415'000 dollari.

All'indomani dell'attacco al Congresso, UBS aveva sospeso le donazioni annunciando di voler rivedere i propri criteri, analogamente a molte aziende statunitensi e svizzere.

Ora che le Midterm sono archiviate, i dati dimostrano altro: in questo ciclo elettorale il più importante istituto di credito elvetico ha elargito in totale a repubblicani e democratici oltre 2 milioni e 400'000 dollari attraverso l'UBS America INC. Political Action Committee (per semplicità UBS PAC), cioè il "Comitato elettorale" previsto dalle normative USA sul finanziamento alla politica. Tutto corretto sul piano legale, almeno stando ai documenti della FEC, la Commissione Elettorale Federale. Ma a chi sono destinati i finanziamenti dell'UBS PAC?

Dai "Maga" agli "electoral deniers"

Kevin McCarthy

Kevin McCarthy, presidente in pectore della Camera dei deputati

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A parte uno sconfitto alle Midterm, tutti i candidati pro-Trump finanziati da UBS sono stati rieletti. Tra loro spiccano i leader dei repubblicani alla Camera: Kevin McCharty – autocandidatosi al ruolo di Speaker, se i conservatori come appare ormai chiaro avranno il controllo dell'aula – e Steven Scalise, ex-numero due dei deputati GOP: entrambi hanno ricevuto direttamente 10'000 dollari e altrettanti attraverso i Comitati elettorali a loro collegati. Ed Entrambi sono stati tra i capifila dei "negazionisti" della sconfitta elettorale di Trump nel 2020.

Elise Stefanik

Elise Stefanik

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Almeno 15'000 li ha ricevuti Elise Stefanik, "stella nascente" (secondo alcuni) del movimento MAGA. La 38enne dello Stato di New York fu aspramente criticata per aver riecheggiato in campagna elettorale le teorie cospirazioniste dei suprematisti bianchi del cosiddetto "great replacement", cioè la presunta "sostituzione" dei bianchi da parte di altre comunità. Posizioni che attirarono anche le punzecchiature del Washington Post alla stessa UBS (https://www.washingtonpost.com/business/2022/05/23/stefanik-company-political-donations/) qualche mese fa.

L'altro Kennedy (nessuna parentela con JFK)

L'istituto di credito elvetico sembra avere grande considerazione del senatore della Louisiana John Kennedy (solo omonimo del defunto presidente), ex-democratico diventato campione dei conservatori del profondo Sud. In aggiunta ai 10.000 dollari donati direttamente dalla banca elvetica e ad altri 10'000 elargiti al suo PAC, Kennedy – unico senatore ricandidato alle Midterm tra quelli che respinsero in aula la legittimità della vittoria di Biden il 6 gennaio - ne ha ricevuti almeno altri 35'000 da comitati pro-repubblicani. In totale, almeno 55'000 dollari. Non male per un ex-liberal che ha abbracciato lo slogan trumpiano cospirazionista "Stop the steal", cioè "fermate il furto" della vittoria presidenziale falsamente definita "rubata" a Trump. Un fatto smentito dalle oltre 60 cause per frode elettorale intentate dall'ex-presidente e dai suoi, ma tutte respinte da altrettanti tribunali statunitensi tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021.

Donazioni opache e comitati con nomi di fantasia

L'elenco delle donazioni di UBS comprende PAC di ogni denominazione: "il Comitato Cowboy", quello del "Vero Nord", il "Bulldog PAC", l'immancabile "Fondo per la libertà", l'"E-PAC" della già citata Stefanik, l'Abraham Lincoln PAC che si richiama al presidente che abolì la schiavitù. E ancora, il "PAC del Pellicano", uccello-simbolo della Louisiana per il suo ri-eletto senatore. E persino il PAC "Hudson Valley": proprio come l'omonima vallata di un fiume nello Stato di New York. Solo che i soldi vanno al deputato Richard Hudson, definito "campione del secondo emendamento" (quello che garantisce a possedere pistole e fucili) dalla NRA, la più potente delle lobby delle armi in America. Hudson si è a lungo opposto alle proposte di riforme democratiche sul controllo delle armi malgrado le continue stragi di massa.

Dollari “svizzeri” nelle presidenziali USA

I servizi 30.10.2020, 23:27

Alcune di queste donazioni si possono definire opache: sul sito della Commissione Elettorale Federale – sotto la voce UBS PAC – non figurano alcuni destinatari delle donazioni. Che invece ricevono denaro proprio attraverso questi Comitati dai nomi fantasiosi. Un esempio? L'ex-democratico del New Jersey (cambiò casacca dopo le Midterm del 2018) Jeff Van Drew: ha ricevuto 2.500 dollari dal PAC "Costruiamo la reputazione dei repubblicani d'America", che a sua volta aveva ricevuto 5.000 dollari da UBS PAC. Van Drew ha contribuito alla diffusione di falsi video cospirazionisti, al punto che il sito di Youtube ne aveva bollato almeno uno come palese "disinformazione".

La difesa di UBS

In una mail alla RSI, un portavoce di UBS assicura che la banca esamina "i commenti e le azioni di tutti i membri del Congresso" al fine di determinare "se esiste un conflitto tra tali attività e gli standard di condotta" di UBS PAC.

Premesso che tutti questi candidati hanno pubblicamente messo in dubbio la legittimità del processo elettorale e delle istituzioni democratiche, UBS sembrerebbe non ritenere in conflitto con i propri standard – per esempio – le decisioni del deputato Blaine Luetkemeyer del Missouri (10'000 dollari diretti e almeno altri 10'000 indiretti da UBS): sostenne il ritiro degli USA dall'Organizzazione Mondiale della Sanità voluto da Trump in piena pandemia di COVID. O quelle di Virginia Foxx, della North Carolina, firmataria insieme a molti altri finanziati da UBS della causa intentata presso la Corte Suprema dal Texas contro la Pennsylvania per tentare di bloccare la vittoria di Biden in quello Stato, sulla base di false denunce di brogli.

Nella sua risposta alla RSI, UBS precisa inoltre di contribuire a garantire l'"impatto positivo" di questi contributi "sui clienti, sui collaboratori e sulle comunità che UBS serve". Attraverso un contributo indiretto, per esempio, la deputata del Michigan Lisa McClain ha ricevuto 5'000 dollari. Appoggiata da Trump, oltre a negare l'esito del voto, affermò falsamente tra i meriti dello stesso Trump la cattura di Osama Bin Laden, ucciso invece dalle forze speciali USA durante la presidenza Obama. Oppure Peter Session del Texas (contributo diretto di 5'000 dollari da UBS): ha votato contro un provvedimento per il controllo del prezzo dell'insulina, contro un rapporto sulle infiltrazioni dei suprematisti bianchi nelle forze dell'ordine e contro l'istituzione della commissione d'inchiesta sull'assalto al Capitol.

Il "PAC" di UBS

L'UBS, sempre attraverso lo strumento legale consentito negli Stati Uniti, è registrata dal settembre 1976. Da molti anni elargisce donazioni elettorali a politici di entrambi gli schieramenti. In modo più o meno equilibrato, alternando leggermente la preferenza tra democratici e repubblicani in base ai cicli elettorali. Ma in sostanziale parità.

RG 12.30 del 15.11.22: le spiegazioni di Emiliano Bos sui finanziamenti UBS in diretta con Gabriele Bohrer

RSI Mondo 15.11.2022, 17:09

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La conferma UBS PAC sia direttamente collegata alla banca proviene – anche in questo caso – da documenti ufficiali e pubblici: l'indirizzo di registrazione è lo stesso della filiale UBS in Connecticut. Il tesoriere del PAC è Per Dyrvik, dirigente di lungo corso, da oltre 35 anni all'UBS, arrivato a ricoprire incarichi di direttore esecutivo. È registrato come "repubblicano" stando ai registri pubblici dello Stato in cui vota (Connecticut), governato da un democratico. Uno stato – scrisse lo stesso tesoriere di UBS PAC in una lettera al Parlamento locale nel 2019 – che "tassa troppo i suoi cittadini". In quell'occasione il super-manager UBS si lamentò perché "duramente colpito a titolo personale per l'aumento delle imposizioni fiscali", in relazione a una proposta di riforma del sistema scolastico, schierandosi contro l'eccellente modello delle scuole del Connecticut: "È l'unica cosa che mi tiene qui in Connecticut – scrisse Dyrvik in un documento ufficiale - altrimenti potete stare sicuro che me ne vado in Florida".

Gli altri, da Novartis a Roche…

UBS svolge senza dubbio un ruolo di primissimo piano per la quantità di denaro che viene erogato. Credit Suisse invece ha deciso di sospendere qualsiasi contributo per questo ciclo elettorale. Ma ci sono comunque altre aziende svizzere a sostenere i deputati pro-Trump: stando ai dati di Opensecrets, la multinazionale dell'agricoltura Syngenta ha speso quasi 60'000 dollari a favore di una quindicina di loro. Cifra simile per Roche: attraverso il suo PAC e quello della controllata Genentech, ha donato 56'000 dollari ai repubblicani più radicali che contestarono la vittoria di Biden. Più oculata invece la scelta del gruppo assicurativo Zurich: pur avendo sborsato 130'000 dollari in donazioni dirette al GOP, ne ha destinati meno di trentamila agli esponenti trumpiani. L'altro gigante farmaceutico, Novartis, ha speso invece almeno 34'000 dollari in donazioni a questi esponenti repubblicani. Come altre aziende anche Novartis da una parte sostiene finanziariamente chi ha negato tentato di rovesciare un voto democratico in America e dall'altra afferma - in una mail ricevuta dalla RSI - di sostenere "il processo democratico e la transizione di poteri pacifica".

GOP al potere alla Camera

Circa un quarto della nuova maggioranza repubblicana alla Camera (55 deputati) ha dunque ricevuto fondi diretti o indiretti da UBS PAC. Questi conservatori avranno la presidenza delle commissioni che decideranno leggi e spese pubbliche del Congresso. I negazionisti del voto stanno già lottando per ottenere poltrone di prestigio. Se Kevin McCharty conquisterà lo scranno di "speaker della Camera", probabilmente ne otterranno un certo numero. Il dibattito all'interno del GOP è aperto. Il ruolo di Trump tutto da definire: se zavorra per il partito (il segnale dalla Florida è inequivocabile) o se invece inevitabile viatico per accedere di nuovo alla Casa Bianca nel 2024. Di sicuro, da gennaio in poi UBS – e altre aziende svizzere – continueranno a elargire copiosi contributi finanziari. Si tratterà di vedere se destinati ancora a questi repubblicani.

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